Quella senile è un’età molto delicata.

Un anziano ha bisogno non soltanto di cure e assistenza continua, ma anche di vicinanza affettiva, supporto e disponibilità all’ascolto.

Competenze che, più che l’aspetto professionale, coinvolgono la sfera umana e affettiva.

Oltre che di professionisti, in una struttura per anziani si ha bisogno di figure empatiche e presenti. Professionisti che sappiano assumere anche un ruolo familiare.

Per l’appunto, le colonne portanti di una casa di riposo sono proprio gli OSS.

A Villa Iris, non sono semplici figure di accudimento. Sono gli animatori: quelli che, ogni giorno, si sforzano di creare un clima sereno e gioioso, fatto di compleanni, attività ricreative e tanti sorrisi.

Fra le 3 cose che rendono felice in un anziano nella nostra casa di riposo, forse avremmo dovuto includere i nostri OSS, anche se poi sarebbero diventate 4 😀

Ma quali competenze non devono mancare a un OSS?

Vediamolo subito.

Competenze OSS: definiamo prima la figura

A cosa ci riferiamo con l’acronimo OSS?

Un OSS è una figura che corrisponde al nome di operatore socio sanitario; presta il suo servizio in varie strutture assistenziali, ospedali e luoghi di cura, di natura sia pubblica che privata.

Le sue mansioni sono destinate alla cura, l’assistenza e l‘accudimento di pazienti e individui fragili, fornendo sostegno anche al personale medico nella somministrazione di medicinali e nella supervisione dei malati.

È la definizione più spiccia e tecnica con la quale si possa dipingere questa figura. Descrizione che però, secondo noi, non rende assolutamente giustizia a questa professione.

Noi lo vediamo tutti i giorni a Villa Iris: prendersi cura di un anziano non è un affare d’ufficio da sbrigare con rigida formalità, ma un compito che si esprime soprattutto dal punto di vista umano.

Concentriamoci, quindi, soprattutto su queste competenze, oltre che quelle di base.

Competenze di un OSS: pratiche, ma non solo…

Un OSS deve fornire assistenza a un anziano anche per tutto ciò che riguarda:

  • pulizia e igiene quotidiane;
  • somministrazione di pasti;
  • deambulazione;
  • medicinali e misurazione parametri vitali.

È ovvio, quindi, che si debba già mostrare una certa abilità pratica di base nello svolgimento di queste attività.

Oggi un OSS è in grado di eseguire compiti che richiedono anche una lieve dimestichezza dal punto di vista medico.

Vi sono OSS che lavorano in reparti di chirurgia, psichiatria e maternità. Capaci di utilizzare clisteri evacuativi, di misurare i parametri di salute e applicare impacchi medicinali.

È vero che molte mansioni vengono svolte sotto la supervisione del personale medico, o dietro le direttive di figure come il coordinatore infermieristico. Tuttavia, un OSS deve mostrare anche un certo grado di autonomia, e autocontrollo, rispetto allo stress che può derivare dall’approcciarsi a certi soggetti e situazioni.

Ma queste operazioni hanno bisogno di un atteggiamento umano ed empatico per essere svolte.

Molte le competenze che non devono mancare a un OSS, soprattutto quelle umane ed empatiche. Nella foto, un operatore socio sanitario che assiste un anziano.

Competenze che non devono mancare nel lavoro di OSS: empatiche e comunicative

Fra le competenze che non devono mancare a un OSS, quelle che riguardano gli aspetti più umanistici sono fondamentali.

Quelle pratiche possono essere sviluppate e affinate durante il corso e il tirocinio; ma quelle umane dobbiamo già possederle di base come soft skills.

Giusto per capirci, un OSS è una figura che si trova a operare in diversi ambienti, dove, sebbene le mansioni siano sempre di cura e assistenza, le dinamiche possono cambiare.

Pensiamo ad esempio a

È chiaro che serva avere una certa capacità comunicativa e di adattamento.

Non solo ci si interfaccerà ad ambienti diversi, dove vigono regole e orari differenti; ma ci si approccerà a persone che vengono dalle esperienze sociali e culturali più disparate.

In modo preciso, bisognerà trovare la comunicazione giusta per ognuno di essi.

Inoltre, cosa ancora più importante, ci si troverà a operare con soggetti fragili, che stanno attraversando momenti di disagio e situazioni di malattia, lontani magari da parenti e figure di riferimento.

Servirà quindi avere anche la giusta cura e delicatezza per fornirgli un ambiente confortevole.

La qualità migliore di chi lavora come OSS? Sicuramente l'empatia. Nella foto, un'operatrice che aiuta un anziano con difficoltà di deambulazione.

La competenza principale di chi lavora come OSS: un amico e un familiare

È proprio qui che le competenze di un OSS raggiungono il loro apice.

Al di là di quelli che sono i bisogni pratici e le cure quotidiane del paziente, l’operatore socio sanitario deve prima di tutto creare un ambiente felice e confortevole.

Per diventare OSS esistono vari corsi, organizzati al livello regionale, con constano di tirocini ed esami finali.

Le qualifiche professionali, però, non vi daranno mai quelle qualità umane che fanno del lavoro di OSS un lavoro per pochi.

Qui a Villa Iris, gli operatori socio sanitari sono l’anima della struttura: si offrono come amici e figure quasi familiari.

È vero che nelle faccende pratiche sono assistiti dagli infermieri e da altre figure -lato umano anche dallo psicologo– ma sono in sostanza le persone con le quali sono più a contatto i nostri ospiti nella loro quotidianità.

Qui a Villa Iris gli OSS sono come animatori

Oltre che dei familiari, noi di Villa Iris chiediamo agli OSS di essere animatori, sempre disponibili a creare un ambiente vivace e pieno di allegria.

Risate, compleanni, art therapy, momenti ricreativi e di festa.

Facciamo di tutto perché i nostri ospiti possano sentirsi protetti e felici.

Non ci credi?

Vieni a trovarci a Chieti e guarda come sorridono i nostri ospiti.

Nell'immaginario comune, la casa di riposo non viene vista in modo tanto positivo. Qui a Villa Irs, però, sappiamo come farvi cambiare idea.
Gli OSS di Villa Iris che rallegrano l’ambiente e tirano su i nostri ospiti